domenica 30 settembre 2012

Verso il Laos

[Cina]  Come arrivare in India?

Ci sono due modi per arrivare in India via terra dalla Cina, visto che i confini tra questi due stati sono chiusi: la prima è attraverso il Tibet e poi Nepal, ma come abbiamo detto è impossibile perché il Tibet è completamente chiuso ai turisti; la seconda, fattibile, è attraverso il Pakistan, ma non essendo partiti con il visto pakistano da casa bisognava farlo per strada, con attese di 10 o 15 giorni in una capitale. Abbiamo comunque già fatto questo percorso pakistano e ci sembrava assurdo aspettare così tanto tempo per ripercorrere la stessa strada. Così non rimane che il volo aereo. In Asia, il posto più economico dove prendere un volo è Bangkok (86€ fino a Calcutta) e per arrivarci passiamo attraverso il Laos.Tutto questo comporta il ritardo di una settimana rispetto ai tempi previsti inizialmente. Per la ricerca del volo abbiamo utilizzato il portale www.skyscanner.it utile per qualsiasi aeroporto del mondo.

Oggi
A Kunming ci svegliamo tardi e visto che siamo andati a letto senza cena ci facciamo una bella colazione nel bar annesso. Sono isole felici questi ostelli, oltre a trovare del cibo occidentale il personale parla inglese e può consigliarti o prenotarti i trasporti per la meta successiva. In città grandi come questa sarebbe veramente molto complicato fare altrimenti. Gli ostelli non hanno mai la colazione inclusa nel prezzo (in Kirghizistan invece c’era sempre), ma dispongono sia di letti in camerata che di decenti camere doppie con bagno, quelle che vanno bene a noi.

Chiediamo alla reception di prenotarci il bus per una zona a sud dello Yunnan dove ci sono i terrazzamenti, impossibile, tutto pieno fino a domani pomeriggio e non si sa se c’è posto per il ritorno. Inoltre non abbiamo una sistemazione per la notte perché qui è tutto prenotato, anche nei dormitori; è così in tutti gli alberghi della Cina. Il problema è la già citata Festa della Repubblica cinese del primo ottobre, che in realtà dura una settimana; in questo periodo tutti i cinesi si muovono e invadono mezzi pubblici e hotel, facendo triplicare i prezzi di quest’ultimi.
Visto che il tempo rimane brutto decidiamo di andare verso il Laos, fermandoci nei villaggi prima del confine dove vivono varie etnie. Troviamo uno sleeping bus che parte in serata e arriva a Janghong alle 5 di mattina. Così abbiamo trovato anche una sistemazione per la notte.

Risolto questo problema facciamo un giro per la città di Kunming visitando i suoi templi, il mercato dei fiori e comprando delle castagne, cotte, come si fa da noi, fuori dai negozi. Le mangiamo mentre osserviamo stupiti il loro metodo di cottura: sul fondo della pentola ci sono dei piccoli sassi neri, probabilmente per evitare che si brucino a diretto contatto con la pentola, e il tutto viene oliato, come fosse un piatto da servire. Così ci si sporca le mani d’unto invece che di nero. Nel pomeriggio facciamo un giro nel Parco del Lago Verde come sempre invaso da cinesi che passeggiano e che ballano in cerchio. Questa è una vera e propria passione per loro: uno mette lo stereo per terra a tutto volume e intorno si forma un gruppo di venti o trenta persone, di tutte le età, che ballano insieme.

Le strane tradizioni dei Mosu, di cui parla anche Marco Polo
I Mosu sono forse l’etnia che più rappresenta le tradizioni matriarcali delle popolazioni dello Yunnan. Le loro usanze prevedevano un atteggiamento molto flessibile riguardo ai rapporti sentimentali e infatti non esistono termini mosu che indichino concetti quali il matrimonio e la verginità, né parole che significhino marito e moglie. Il sistema dell’”amico maschio” consentiva ad una coppia di avere una relazione anche senza vivere insieme; l’uomo trascorreva le notti nell’abitazione della donna, ma il giorno seguente tornava  a vivere e lavorare nella casa della sua famiglia. I figli nati dalla coppia crescevano con la famiglia della madre ed erano allevati da lei insieme alla nonna e alle zie. Il padre forniva il proprio sostegno economico, ma non veniva attribuita alcuna importanza al riconoscimento della paternità e il cognome veniva tramandato dalla madre. Le donne ereditavano tutte le proprietà e le dispute venivano giudicate da anziane di sesso femminile. Questo sistema tradizionale fu soppresso durante la Rivoluzione Culturale, ma alcuni elementi sopravvivono ancora oggi.
Vuoi un abbraccio? (tempio buddhista)
La scrittura cinese ha il suo fascino
Terrazzamenti a sud della Cina

1 commento:

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