lunedì 19 novembre 2012

Le emozioni: meditazione Antar Mouna - quarto yoga

Chiediamo scusa per questo lungo post, ma sono molte le persone che hanno mostrato curiosità verso lo yoga. Riteniamo comunque di interesse generale l’dea esposta nello “Stadio 2”: noi tendiamo a giudicare tutto quello che vediamo e a riportarlo non come è, ma filtrato dalle nostre emozioni e dai nostri pensieri; la nostra mente dovrebbe invece essere come uno specchio, che riflette senza deformare.

Come i tre yoga precedenti, anche questo è tratto dal libro di Valentino Giacomin “Il peso dei pensieri e delle azioni”:
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In questa meditazione ci faremo guidare da un grande maestro di Yoga, Swami Satyananda Saraswati.

Swami Satyananda Saraswati è un Maestro della Scuola di Yoga che si trova in Bihar (Bihar School of Yoga) dove hanno studiato molti insegnanti del Progetto Alice di Sarnath e Bodhgaya. In particolare, per le meditazioni suggerite in queste pagine, abbiamo seguito il libro Sure Way to Self Realization, Swami Satyananda Saraswati, Bihar School of Yoga, Munger  - India, 1983.

Stadio 1
Diventa consapevole del tuo corpo
Sperimenta le sensazioni del contatto.
Diventa consapevole delle parti del corpo che sono in contatto con il pavimento, oppure con la sedia.
Senti il contatto dei vestiti sulla tua pelle.
Fissa l’attenzione sulla sensazione tattile fino a che non perdi interesse.

Diventa consapevole dell’ambiente esterno
Diventa consapevole dei suoni esterni.
Ascoltali attentamente con una consapevolezza distaccata.
Non giudicare, non analizzare o pensare qualcosa circa i suoni che senti; non identificarli. Accettali così come sono.
Cerca un altro suono e diventa consapevole di esso.
Poni la tua nuda attenzione su un suono dominante, per un po’ di tempo.
Abbandona il suono e scegline un altro.

Consapevolezza del respiro.
Diventa consapevole del tuo respiro.
Poni la tua attenzione sul flusso del respiro.
Taglia la consapevolezza dei suoni esterni.

Loop: consapevolezza dentro e fuori

Consapevolezza del mondo esterno.
 Dirigi la tua attenzione non giudicante verso il mondo esterno su ognuno dei suoni o rumori che provengono da fuori. Sii attento. Non finire dentro di te e non perderti nei tuoi pensieri.

Consapevolezza del processo del respiro.
Dimentica i suoni esterni.
Ora percepisci solo il flusso del tuo respiro.

Continua a portare la tua consapevolezza dentro e fuori: consapevolezza delle sensazioni consapevolezza del respiro.

Stadio 2
Il processo dei pensieri
Poni la tua attenzione sul processo dei pensieri.
Sii consapevole che ogni pensiero, che attraversa la tua mente, proveniente dal passato.
Ricorda: I pensieri non ti appartengono. Tu non appartieni ai pensieri.
Permetti ai pensieri di sorgere.
Tu sei un testimone.
Sii consapevole dei pensieri come elementi che passano nella tua mente.
Non cercare di catturare i tuoi pensieri.
Se catturi il tuo pensiero e procedi sviluppando la fantasia, sarai attaccato da quel pensiero.
L’attaccamento al pensiero produce altri pensieri e questi creano ulteriori impressioni che verranno registrate nel profondo della tua coscienza.
Senza interferire, permetti alla tua mente di pensare qualsiasi cosa le piaccia. Sii soltanto un testimone. Cerca di essere un osservatore distaccato, non coinvolto.
Sii come uno specchio, che riflette senza deformare ciò che vede.

Consapevolezza delle emozioni.
Permetti alle tue emozioni, quali odio, rabbia, paura, sensi di colpa…di sorgere e permetti ad esse di andarsene.
Sii un testimone. Crea uno spazio tra te e le tue emozioni.

Stadio 3
Consapevolezza dell’inconscio.
Apri la porta del tuo subconscio. Guarda dentro la mente subconscia e rimuovi tutto ciò che di negativo è stato accumulato nel tempo.
Sii consapevole del chidakasha: lo schermo della mente (come una lavagna nera) sul quale è possibile vedere le immagini del subconscio.
Se sorgono delle immagini, osservale come testimone.
Se non sorgono delle immagini, continua a guardare lo schermo per alcuni minuti, poi ritorna alla consapevolezza del processo dei pensieri.
Alterna la meditazione con il guardare i pensieri e lo schermo-lavagna (su cui i pensieri si riflettono).
Seleziona un pensiero, tra i tanti, e sii consapevole della catena di pensieri attivata da quello stesso pensiero.
Abbandona il pensiero selezionato.
Scegli un altro pensiero a tuo piacimento, positivo o negativo.
Sii consapevole della catena di pensieri che viene attivata.
Abbandona quel pensiero.

Porta la tua consapevolezza sul chidakasha.
Guarda lo spazio di fronte a te (con gli occhi chiusi) e sii testimone di ogni pensiero o visione che sorge.
Questo è il momento in cui puoi diventare consapevole delle esperienze del subconscio che sono state represse o rimosse. Non rimanere coinvolto nelle immagini e nei pensieri che sorgono nella tua mente.
Rimani consapevole dell’eruzione spontanea dei pensieri. Non crearli intenzionalmente.

Stadio 4
 Permettete ai vostri pensieri di sorgere spontaneamente. Non cercate di crearli. Osservate i pensieri che si manifestano. Siate consapevoli del loro flusso continuo. Qualcuno può manifestarsi sotto forma di immagini. Non coinvolgetevi nei pensieri. Non seguiteli.

Potete riconoscere un pensiero che si distingue rispetto agli altri. Soffermatevi su di esso per un po’, ma senza dargli importanza.

Poi, deliberatamente, abbandonate il pensiero che era sorto spontaneamente.
Alternate la consapevolezza del fluire spontaneo dei pensieri e la riflessione su uno specifico pensiero.

Stadio 5
Portate la vostra consapevolezza sul chidakasha  (la stanza oscura dietro il terzo occhio).

Osserva i pensieri e le immagini. Quando appaiono, liberatevene.

Guardate le immagini e i pensieri che sorgono dal buio del chidakasha  e fatele dissolvere nel buio.

Gli yogi hanno questa determinazione: “Terrò la mia mente libera dai pensieri”. Perciò, usano questa meditazione per ottenere e mantenere uno stato di non-pensieri e non-immagini.

Stadio 6
Create una immagine interiore del vostro simbolo psichico (la Croce, la lettera Om, un mandala, la Divinità…) e fissate la vostra consapevolezza su quel simbolo. Se scompare, riportatelo indietro.

Mantenete costantemente il vostro simbolo psichico nello schermo mentale di Chidakasha.

I pensieri non ti appartengono - Tu non appartieni ai pensieri




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