martedì 26 marzo 2013

Malacca, la città più stregata del mondo

[Malesia]  Malacca è una chicca, il suo quartiere cinese è stupendo e ogni casa è quasi un piccolo museo. Ha moschee dai bianchi minareti in stile “portoghese” e templi cinesi dove il fumo impregna l’aria e si banchetta con carne di maiale, forse per fare un dispetto ai vicini mussulmani. E’ bello sentire il canto del muezzin nella moschea proprio accanto alla nostra guest house e vedere nello stesso momento, appena fuori dalla porta della nostra camera, un tempietto cinese tutto illuminato e pieno di frutti freschi donati agli dei. Dal 2008 questa città è stata inserita dall'UNESCO tra i patrimoni dell'umanità.

Malacca è una città, dove tutti, ma proprio tutti, si sono incontrati, amati e odiati. Ci arrivarono per primi i cinesi nel 1409, poi i portoghesi come conquistatori nel 1511, facendo di Malacca il porto più importante del sudest asiatico. Nel 1641 i portoghesi furono cacciati dagli olandesi che a loro volta furono cacciati dagli inglesi e anche questi cacciati temporaneamente dai giapponesi nel 1942, finché finalmente nel 1957 arrivò l’indipendenza per la Federazione Malese.

La “palma d’oro” della conquista spetta sicuramente ai cinesi che nel XV secolo, pur all’apice della loro potenza e con navi capaci di trasportare fino a 700 persone, non attaccarono il piccolo porto di Malacca, ma si ingraziarono i regnanti locali portando dalla Cina 500 ragazze da sposare, tra cui una figlia dell’imperatore: fu un successo. Proviamo a pensare come si potrebbero copiare l'idea per risolvere le controversie tra stati adesso: invece di inviare navi piene di armi, magari inviarle piene di rose, da donare a tutti gli abitanti del paese ostile…

Tutti se ne sono andati da Malacca, lasciandosi dietro monumenti, chiese, tombe, ricordi, leggende e paure, quelle paure che si trasformano in credenze e fantasmi, e Malacca ne ha tanti, come tanti sono i gruppi che la compongono: cinesi, malesi e indiani, tanto per indicare i principali. I fantasmi più noti sono senza dubbio quelli di due giovani che ogni sera gli abitanti vedono muoversi tra le mura della vecchia fortezza portoghese. Lui era un marinaio di Albuquerque, lei una suora. Furono scoperti a far l’amore e condannati a morte. Lui venne decapitato, lei murata viva, ma la loro passione continua.

Un altro posto che suda ricordi e fantasmi è sicuramente la casa tradizionale Baba-Nonya, ora diventata un museo. Le donne in questa casa si nascondevano dietro gli elaborati paraventi appena arrivava un ospite, e quando bussava si poteva aprire una piccolissima botola nel pavimento del piano superiore e vedere chi stava davanti al portone. Queste botole sono identiche a quelle che si possono trovare tutt’ora in alcune vecchie case veneziane. Chissà se i cinesi hanno copiato dai veneziani o viceversa, oppure sia una delle tante coincidenze nella vita dei popoli.

Le chiese di Malacca hanno colori diversi, ci sono quelle bianche, quelle gialle e quelle dal color ocra. La più bella è la St Paull’s Church in cima alla collina, costruita da un capitano portoghese nel 1521. Non ha più il tetto ma domina tutta la città, fino al mare, conservando ricordi antichi. Proprio qui furono conservate per molto tempo le spoglie del santo Francesco Saverio, prima che fossero trasportate definitivamente a Goa.

Malacca è anche piena di localini con ottima musica, come il Geographer Cafè, ospitato in una shophouse risalente a prima dell'ultima Guerra Mondiale, oppure quelli lungo i canali, dove si mangia con le luci rosse della città che si riflettono sull’acqua. Ma il nostro preferito è senza dubbio il Selvam, un ristorante tipico pieno di gente locale situato proprio all’inizio del quartiere indiano. I suoi masala dosa serviti su foglie di banano sono fantastici ed è un ottimo posto dove rifugiarsi dopo le lunghe camminate sotto il sole, oppure dopo aver visitato i vari musei, come quello Marittimo, ricavato dentro una vera e propria caravella portoghese ricostruita a grandezza naturale.

Il minareto della moschea di fronte la nostra guesthouse 
Cena lungo il canale...ci ricorda Venezia
I petardi pronti per 'accendere' la festa cinese 
La Christ Church costruita dagli olandesi nel 1590

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