lunedì 15 aprile 2013

Un Sacco di Carbone nel cielo dell'Australia

[Australia]  Nella notte ci svegliamo per fare la pipì, nel parco delle Flinders Ranges. Fuori il buio è pesto e contempliamo ancora una volta questo favoloso cielo dove gli astri sorgono dalla parte sbagliata. Infatti, se guardiamo il sole verso mezzogiorno nell’emisfero settentrionale, ci rendiamo conto che è sorto alla nostra sinistra e tramonterà alla nostra destra. Qui è esattamente l’opposto, nasce a destra e tramonta a sinistra, come fanno tutti gli oggetti del cielo.
 
Ieri, con grande sorpresa di tutti, puntando la bussola di Maurizio abbiamo visto che a metà giornata il sole è rivolto a nord e non a sud. Anche le costellazioni sono capovolte, Orione per esempio, qui è ruotato di 180° rispetto a come siamo abituati a vederlo noi. La luna invece no, non subisce questa rotazione, e il detto: “Gobba a ponente, luna crescente; gobba a levante luna calante.” È valido anche qui.

Prima di tornare nel camper a ributtarci tra le braccia di Morfeo, contempliamo il Sacco di Carbone, una grande macchia scura proprio in mezzo alla Via Lattea totalmente priva di stelle. Si individua facilmente perché è così vicino alla Croce del Sud da sembrarne una sua propaggine. Gli astronomi spiegano che il Sacco di Carbone non è altro che una grande nube di polvere che oscura le stelle che si trovano dietro.

Al risveglio vediamo che la ciotola con l’acqua messa la sera prima per avvicinare i canguri non è stata nemmeno toccata. Peccato, sarebbe stato bello aprire i finestrini e vederli intorno. Ne incontriamo invece molti durante la mattinata, facendo la passeggiata di sette chilometri che dall’ingresso del parco ci porta fino al punto panoramico di Wangara Hill a circa 600 metri di quota (Per entrare nel parco è previsto un ticket di 10$, ma nessuno ci ha chiesto niente). I canguri sono animali timidi, che si muovono soprattutto di notte, nel parco si sono probabilmente abituati ai turisti e non ci fuggono.

L’Australia ha un paesaggio prevalentemente pianeggiante, le poche e basse catene montuose (la vetta più alta non supera i 2.200 metri) sono tenute in gran considerazione dai suoi abitanti. A noi, che siamo quasi montanari, non fanno lo stesso effetto, preferiamo gli spazi desertici che si perdono a vista d’occhio. Allo stesso modo la cosa che maggiormente stupisce gli australiani quando visitano il nostro paese, ancora di più delle nostre città d’arte, sono le dolomiti, con le loro pareti rocciose che si elevano fino al cielo.

Su consiglio dell’ufficio informazioni del parco decidiamo di fare un giro circolare con il camper che ci porti fino a Port Augusta, l’unica grossa città della zona dove è possibile trovare un supermercato e fare la grande spesa per affrontare il deserto verso Alice Spring. Proseguiamo così per Blinman, fermandoci a visitare diversi punti panoramici e una miniera di rame all’aperto. Da Blinman fino a Parachiina ci sono trenta chilometri di sterrato che percorriamo molto lentamente, sia perché è difficile tenere tutto quello che c’è nel camper, sia perché l’assicurazione non risponderebbe in caso di incidenti fatti su strade non asfaltate.

Arriviamo ad Hawker e poi a Quorn, un città di 200 anime che sembra uscita da un film del far west, con basse case coloniali distribuite lungo la polverosa via principale, mancano solo i cavalli e la scritta “Saloon”. A Port Augusta facciamo la spesa al solito “Cooles”, la più diffusa catena di supermercati. Ci sono prodotti che costano tantissimo, come l’acqua e il pane, ma tanti altri che costano meno che da noi, come la marmellata, le carote, le banane, il tonno, ecc. Ci ha stupito trovare dei kiwi di produzione italiana, un prodotto non tipico del nostro paese, portato così lontano.

Troviamo da dormire in un parco vicino al fiume, dove i bagni hanno pure la musichetta e non si deve fare nulla, neanche chiudere la porta. Peccato che questa atmosfera “High Tech” sia poco ispirante per i propri bisogni.

Oggi abbiamo fatto 313 km.

Strade sterrate nel deserto
I tronchi "scavati" degli eucalipti nel parco delle Flinders Ranges
I canguri del parco non sono timorosi, si lasciano avvicinare 
Il look out dall'alto delle Flinders Ranges
Ampi spazi, colori vividi, nuvole giganti... tante foto  

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