sabato 4 maggio 2013

Le verdi risaie di Ubud

[Indonesia]  Da Kuta ci spostiamo a Ubud con un minibus che viene a prenderci direttamente alla guest house. A Ubud, la capitale culturale dell’isola, ci fanno scendere all’Ufficio Informazioni, nel centro della città. Subito si avvicinano dei ragazzi che offrono stanze, ma è il sorriso di Pulu che ci conquista e lo seguiamo alla Junnint Inn, una sistemazione per turisti a gestione familiare, ricavata in una casa privata. Sulla soglia d’ingresso ci sono offerte di fiori e nel giardino c’è una bella statua di Ganesh: il posto è davvero carino. Paghiamo10 euro per una stanza con bagno e terrazza, dove ogni mattina consumiamo l’ottima colazione fatta di frutta fresca e pancake alla banana. Verso sera, nel giardino si alzano suoni di piccoli campanelli mentre le donne depongono in ogni angolo le nuove offerte fatte di fiori e foglie. Un tenue profumo d’incenso rende il momento davvero speciale.

Ubud sorge su una collina a 200 metri di altezza ed è circondata dalla vegetazione tropicale da dove sono stati ricavati ampi spazi per la coltivazione del riso. Facciamo una camminata di 10 km tra case che sembrano templi, risaie e paesaggi rurali, mentre il giorno dopo Pulu ci affitta la sua moto, in modo da poter visitare le zone intorno. Sembra che il traffico qui sia più scorrevole rispetto a Kuta, ma non bisogna calare la guardia, le insidie ci sono comunque. Abbiamo incontrato due ragazze tutte bendate per essere cadute con la moto mentre cercavano di evitare lo scontro frontale con una macchina che stava sorpassando in curva.

Dopo mezz’ora di guida ci fermiamo alle tombe dei re scolpite nella roccia e seguiamo il corso del fiume Pakrisan, che si addentra in una fitta vegetazione tropicale. Nel percorso, tra ponticelli sospesi, palme imponenti e frutti dell’albero del pane, incontriamo molti piccoli templi dedicati alla divinità fluviale. Continuiamo a camminare lungo un sentiero che diventa sempre più stretto e fangoso. I Lati della collina assumono la forma di una complessa terrazza, dove riusciamo a scorgere i primi germogli delle piantine di riso. Il paesaggio si apre e colpisce lo sguardo con il suo verde intenso. Ad un tratto, nella parete di roccia, immersi nella jungla, spuntano cinque gigantesche strutture che sembrano nascere dalla montagna. Sono “candi” e vogliono commemorare gli antenati dell’ultimo re della dinastia Udayana. Il culto degli antenati reali ha avuto origine nel IX secolo, quando re e regine venivano deificati. A questo gruppo principale di cinque monumenti, se ne aggiungono altri quattro, situati nella parete ovest, che si vedono mentre si esce.

Dopo quasi due ore di curve, arriviamo al tempio più alto di Bali, il Pura Puncak Penisulan, posto a ben 1745 m di quota. Fa freddo, soprattutto quando il sole sparisce dietro le nubi. Dal tempio la vista è spettacolare e lo sguardo spazia su una distesa di risaie terrazzate che si estendono fino alla costa.

Scendiamo lentamente dalla montagna gustandoci il paesaggio. Una decina di chilometri prima di Ubud, assistiamo ad una delle tante cerimonie hindu. Centinaia di donne recano in testa i coloratissimi cesti per le offerte. Sono colmi di cibo, frutta e fiori. Le donne indossano variopinti abiti di broccato, mentre i bambini sono vestiti di bianco e portano sulla fronte, come simbolo rituale di abbondanza, alcuni chicchi di riso bollito. Gli uomini hanno sul corpo il caratteristico udah, un copricapo a forma di aureola che serve per racchiudere il pensiero ed elevarlo agli dei. Tutti portano in vita una fascia colorata, ne viene data una anche a noi, serve per separare la parte pura, dalla vita in su, da quella impura, che noi dobbiamo coprire con un pareo lungo fino ai polpacci.

I cesti con le offerte di cibo sono disposti sugli altari e una volta benedetti con l’acqua dei sacerdoti, vengono riportati a casa e consumati tutti insieme. Per arrivare in città ci perdiamo, ma è anche un modo per conoscere altre parti della città. Alle 18 è già buio e torniamo…nel nostro tempio.

Terrazzamenti di riso tra le palme
Le mani separano i chicchi di riso
 Soglie di casa come un'entrata al tempio...
...con bizzarre statue 
Offerte da portare al tempio, piccole...
...e a più piani

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